Il Piano di Utilizzo Demanio Marittimo (PUDM), più comunemente conosciuto come Piano Spiagge, fermo al punto di partenza. L’immobilismo delle istituzioni ed il mancato coinvolgimento della cittadinanza hanno generato un totale disinteresse su questo argomento.
Da anni provo a battermi per restituire una dignità alle nostre spiagge ed alle attività che da tempi lontani si svolgono anche in spiaggia. E’ inutile oggi dire cosa possono rappresentare per una città come Messina oltre 50 Km di costa, ma è evidente che negli ultimi 5 anni tale strumento detto PUDM è stato accantonato. Già dal 2010 ho presentato, a nome di un’intera collettività e dopo aver avviato e depositato un gran numero di firme, all’amministrazione e agli enti competenti le difficoltà presenti sul territorio, ed in particolare ho richiesto, attraverso osservazioni tecniche depositate presso l’ente, l’individuazione di criteri di scelta e di gestione delle aree demaniali che vanno operate nella zona di Capo Peloro tese a garantire ogni parte sociale, ossia:
1. Salvaguardia di quelle piccole economie che nel recente passato hanno trovato opportunità di crescita;
(impianti per la fruizione del mare);
2. Garantire la libera fruizione delle spiagge per la balneazione;
3. Difendere i titolari di licenze da pesca che utilizzano piccole e medie imbarcazioni;
4. Favorire e ottimizzare la nautica da diporto e la pesca sportiva come elementi di spinta economica e
mantenimento delle tradizioni che caratterizzano i luoghi con i suoi abitanti ed il rapporto con il mare;
5. Affrancare i naturali da eventuali aggressioni che il territorio potrebbe subire a causa di scelte non
adeguate;
6. Stretta osservanza delle norme che regolamentano e disciplinano l’accesso alle spiagge dalle strade
comunali o provinciali o in prossimità di fondi privati e chiusi.
7. Che vengano attivati sistemi di controllo da parte degli organi competenti al fine di ripristinare la
legalità e la difesa dello stato di diritto dei cittadini.